Le ragioni di una scelta

LOGO18 anni. Un sogno atteso, desiderato, dal sapore utopico.

Un significato speciale, quello della maggiore età, da me sempre associato alla possibilità di mettere una X all’interno di quella scatola magica chiamata urna elettorale.

Dio, la fortuna, il fato, o chiunque altro, mi hanno concesso il più prezioso dei doni: una splendida famiglia, capace, sin dai primissimi anni della mia esistenza, di mettermi in contatto con le vite degli altri.

E così, viaggio dopo viaggio, emozione dopo emozione, si è sempre di più solidificata in me quella sana e curiosa voglia di conoscere il prossimo. Oltre a questo, l’esempio di un padre e una madre impegnati nella società per motivi lavorativi e non, ha fatto scaturire in me una voglia irrefrenabile di politica.

Era il 2001 quando, dopo una notte insonne con il mio amico fraterno Pietro, seguii il mio primo spoglio elettorale: Berlusconi contro Rutelli, con il primo che vinse nettamente, riconquistando Palazzo Chigi.

Da allora, dalle elezioni comunali a quelle provinciali, regionali, passando per le Europee, sino alle nazionali, un pensiero fisso nella testa: raggiungere i diciotto anni per entrare a far parte di quel magico mondo.

Un countdown arrivato, ahimè, dopo un battito di ciglia, con quel 13 aprile 2008 che segnò il mio primo ingresso nella scatola fatata.  Un giorno che diede ufficialmente inizio a un impegno civico, in cui passione, soddisfazioni, rabbia, delusioni ed errori si sono mescolati inesorabilmente.

Dopo otto anni di battaglie, manifestazioni, lotte sul territorio, sento ora la necessità di prendere parte attivamente a un’esperienza politica in quello che è il paese dove sono cresciuto, quel Borghetto verso il quale provo sentimenti d’amore e d’odio, come narrano, del resto, tutte le storie passionali.

Profonde riflessioni, incontri, discussioni e consigli di parenti e amici mi hanno perciò spinto ad accettare l’invito di Franco Biggi, mettendomi a disposizione per un serio tentativo di rinnovamento della politica del paese e di traghettamento verso un futuro un tantino più roseo.

A convincermi, non solo il beneplacito  delle persone a me più care, ma la presenza, all’interno di “Primavera Borghettina”, di soggetti giovani, intraprendenti, competenti e soprattutto onesti.

Molti di voi, ne sono certo, non saranno d’accordo con questa mia scelta, additandomi di aver più volte criticato, anche in maniera feroce, l’attuale amministrazione.

A coloro che sostengono questa rispettabilissima tesi, vorrei rispondere che non è un caso che il Sindaco uscente Vincenzi abbia deciso di rinunciare a un eventuale secondo mandato, azzerando, di fatto, i giochi.

Ecco perché Primavera Borghettina non può definirsi la continuazione con questa giunta, bensì una nuova esperienza. A testimonianza di ciò, la presenza di sei volti nuovi, tre dei quali – me compreso – alla prima avventura politica.

Un compromesso decisamente accettabile, reso ancor più appetibile da un programma privo di fantomatiche promesse in salsa politichese, al cui interno figurano invece temi di vitale importanza come la cultura, la partecipazione e soprattutto l’impegno.

Impegno che, se eletto, cercherò di mettere a disposizione di tutti, esattamente come nelle attività da me intraprese, dalla fondazione del Comitato “Nessuna discarica in Val di Vara” – decisivo per evitare la costruzione della discarica di Mangina – al rifacimento degli impianti sportivi di Borghetto andati distrutti dopo l’alluvione, sino al raccoglimento di preziosissimi fondi per la salvaguardia dell’Abbazia dell’Accola, a cui è seguita la creazione di un’associazione culturale.

Piccoli, ma significativi gesti che cercherò di attuare e migliorare, consapevole di come il volontariato, la gratuità e l’ascolto dovranno continuare ad essere i miei tre comandamenti.

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